
Siamo nel bel mezzo di una degustazione bendata di grandi bottiglie quando nel calice ci viene servito questo rosso. Colore rubino intenso, impenetrabile, naso potente e profondo, sorso avvolgente. In molti riconoscono il Cabernet Sauvignon, alcuni azzardano che sia un vino del Nuovo Mondo, me compreso che perΓ² penso alla Napa Valley. Tutti siamo concordi che stiamo bevendo un vino giovane dalle enormi potenzialitΓ , un gran bel vino.
Quando scopriamo la bottiglia lo stupore Γ¨ generale: Ao Yun 2015, un vino cinese, tibetano per la precisione. Siamo di fronte ad una vera e propria raritΓ , una bottiglia prestigiosa e dal prezzo molto rilevante. 90% Cabernet Sauvignon, 10% Cabernet Franc. Tra gli asset di LVMH, primo e unico vino cinese a finire nel Liv-Ex toccando anche le 3K sterline a cassa. Siamo nello Yunnan, ai piedi dell’Himalaya, dove sono stati trovati resti di vigneti piantati nell’Ottocento dai missionari Francesi. Le vigne si trovano ad un’altitudine che varia tra i 2.200 e i 2.600 metri ed ecco spiegato il nome che letteralmente significa “volare sopra le nuvole”. L’enologo Γ¨ Maxence Delou, bordolese con trascorsi a Cheval Blanc e Yquem. Per sopperire al 25% in meno di ossigeno vengono utilizzati contenitori di argilla anzichΓ¨ di acciaio.
Troviamo un vino piΓΉ slanciato rispetto ai bordolesi classici, dalla struttura meno imponente e piΓΉ pronto da bere adesso. Naso intrigante di frutta rossa, spezie, note tostate, vegetale e balsamico. Il sorso Γ¨ rotondo, morbido, molto equilibrato. La curiositΓ Γ¨ quella di vedere quanto in lΓ nel tempo si puΓ² spingere.
Vale il prezzo del biglietto? Per me si, esperienza unica, da fare senza rimorsi.
