Trattoria di Campagna – Sarre, Valle D’Aosta

Correva l’anno 2020, stavamo ultimando la raccolta delle iscrizioni al WineErasmus (se non sapete cos’è vi lascio il link per scoprire questo fantastico progetto). https://wineerasmus.blogspot.com/?m=1

Gli iscritti superavano i 200 ed avevamo coperto tutte le regioni d’Italia, tranne 1, la Valle d’Aosta. Iniziai a cercare sui social, sul web, un pò dappertutto, con le parole chiave “sommelier”, “winelover” e tante altre associate al nome della regione. I risultati non erano tantissimi ma un profilo mi colpì particolarmente: Beatrice Cortese, miglior sommelier Ais della Valle d’Aosta. Le mandai immediatamente un DM e lei non tardò a rispondermi: il giorno dopo ci sentimmo e le spiegai il progetto a cui aderì con entusiasmo, una prima volta come semplice partecipante, una seconda anche come sponsor con il ristorante di famiglia, la Trattoria di Campagna a Sarre.

In quell’occasione facemmo insieme anche una diretta dove Beatrice ci raccontò la sua storia e quella della Trattoria, nata grazie a sua nonna nel 1976 e portata avanti dalla sua famiglia fino a raggiungere negli ultimi anni numerosi riconoscimenti da importanti guide e riviste nazionali.

Un anno fa circa decisi di passare un weekend ad Aosta per andare a trovarla. Permettetemi di spendere un pò di parole sulla cena in Trattoria di Campagna, poi passerò all’azienda visitata.

L’ambiente, recentemente ristrutturato, è caldo e accogliente, una vera chicca la cantina al piano inferiore che da cantina vera e propria è stata completamente stravolta e trasformata in una sala privata con al centro i tavoli circondati da pareti di bottiglie. La carta è estremamente interessante per profondità e selezione, con una particolare attenzione al territorio della Valle e ai suoi protagonisti. Circa 600 referenze per grande maggioranza italiane ma con un occhio che punta all’estero specialmente a Francia e Germania. Grandissima attenzione anche ai calici e al servizio. Il menù è la conferma dell’evoluzione e attenzione che ho notato in carta: la cucina è valdostana, con prodotti di alta qualità e praticamente a km zero, ma dimenticatevi la concezione tradizionale di trattoria perchè nei piatti troverete ricerca, stagionalità e voglia di distinguersi. Decido così di farmi guidare dall’inizio alla fine sia nel menù che nei vini, chiedendo in questo caso che nell’abbinamento fossero utilizzati soltanto vini del territorio.

Partiamo con la specialità storica di famiglia che consiste in un antipasto dove possiamo assaggiare affettati, salumi e formaggi di zona.

Abbinamento: Feudo di San Maurizio Tre! Metodo Classico Brut. Prié Blanc, Pinot Noir e Chardonnay con 18 mesi sui lieviti. Piccolissima produzione di uno spumante davvero interessante e versatile.

Passiamo poi agli Gnocchi Erborinati fatti con patate di montagna, Bleu d’Aoste e noci: una delizia.

Abbinamento: Maison Vevey Albert Blanc de Morgex et de la Salle 2020. 100% Prié Blanc. Dai più alti vigneti d’Europa ai piedi del Monte Bianco, a piede franco, con una produzione annua totale di sole 7K bottiglie. Una vera chicca che grazie alla sua freschezza riesce ad adattarsi ai sapori intensi ma delicati degli gnocchi.

Terminiamo le portate principali con la “Carbonada”, uno spezzatino di vitello insaporito con ginepro e chiodi di garofano, cotto nel vino rosso e accompagnato da una meravigliosa polenta sette grani.

Abbinamento: Maison Maurice Cretaz Banques MIN 2020. 100% Mayolet circa 1K bottiglie prodotte. Nome dedicato alla nonna Erminia, un vino di corpo con notevole spalla acida.

Dulcis in fundo una selezione di prelibatezze al carrello accompagnate da Doré, vino da uve surmature di Les Cretes,

Sarebbe limitante utilizzare il troppo spesso abusato binomio “tradizione e innovazione” per descrivere la Trattoria di Campagna, anche se, in questo caso ci starebbe molto bene. Voglio però provare a descrivervi una sensazione che ho provato sin dal primo momento in cui ho messo piede all’interno del locale. In Trattoria siamo stati accolti come persone di famiglia, consigliati e serviti con grande cura e attenzione, ma soprattutto ci siamo sentiti immersi in un luogo mandato avanti dalla passione e dall’amore per il lavoro, e dal profondo rispetto per il passato. La cucina merita un plauso non solo per la bontà del cibo proposto ma anche per il coraggio di andare a toccare, con grande sensibilità, piatti della tradizione con uno slancio moderno. Per quanto riguarda il vino, sono felice di aver finalmente conosciuto di persona Beatrice, una forza della natura (anche in stampelle!) che ha dato il là ad una nuova fase del ristorante. Grazie a lei e tutta la sua famiglia.

https://www.trattoriadicampagna.it/

Adesso torniamo a come è nata la mia visita improvvisata.

Durante la cena chiedo a Beatrice se aveva la possibilità di organizzarmi una visita in un’azienda della Valle (n.b. Sabato ore 22:00 per Domenica). Le accenno che mi aveva particolarmente colpito un vino, un Fumin che non affinava in legno.

Ma questa è un altra storia… seguitemi e presto la scoprirete!

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