Alcuni numeri:
La Vernaccia di San Gimignano rappresenta il 2% della produzione vitivinicola toscana. Analizzando il mercato: il 52% di Vernaccia di San Gimignano è destinata all’estero, del restante 48% che rimane nel marcato interno, circa la metà è venduta sul territorio dalle aziende e dal settore Horeca. Capite bene quanto possa aver influito e continui ad influire la pandemia su questa specifica economia. Nonostante ciò i dati non sono così drammatici come si poteva pensare: gli imbottigliamenti nel 2020 sono scesi soltanto del 7%, quelli dei primi mesi del 2021 stanno registrando aumenti di circa il 20% rispetto all’annata precedente. In termini di produzione parliamo di un calo di circa il 10% tra 2020 e 2019, 6,3% se parliamo di quelli immessi sul mercato.
Le annate:
2020: caratterizzata da un ottimo andamento stagionale. Sia le fasi vegetative che le epoche di vendemmia sono iniziate con un lieve anticipo rispetto al media. Uve sane, di qualità e di buona quantità.
2019: in molti la definiscono l’annata che ogni vignaiolo sogna, una grande annata in tutte le sue fasi.
𝕃’𝕒𝕟𝕥𝕖𝕡𝕣𝕚𝕞𝕒:
Prima di passare alle mie valutazioni sui vini, ci tengo a fare subito un grande plauso al Consorzio Vernaccia di San Gimignano. In pochi in Italia sono riusciti a mettere in piedi un evento per presentare le nuove annate, in pochissimi lo hanno fatto in maniera adeguata. Organizzazione e servizio impeccabile, complimenti vivissimi.
68 vini in degustazione, annata 2020, riserva 2019 (con qualche eccezione di 2018, 2017 e 2016). Batterie da 6 vini su ordinazione.

L’impressione generale è che il livello qualitativo di anno in anno si stia alzando notevolmente. In questi assaggi troviamo grandi conferme e alcune belle sorprese, segno che il micro-mondo del vino di San Gimignano è in continua evoluzione.
Sempre in linea generale ho trovato la 2020 caratterizzata da vini più rotondi, morbidi e caratterizzati da un’acidità non eccessiva. Vini ricchi sia dal punto di vista olfattivo che gustativo. La 2019 ha regalato vini maggiormente verticali, di acidità spiccata e a mio avviso dall’ottimo potenziale evolutivo.
I mie migliori assaggi: annata

Il Colombaio di Santa Chiara – Selvabianca 2020
Una Vernaccia che ti invita a bere, dai profumi intensi e nitidi, vibrante al palato nonostante una struttura piuttosto importante, figlia dell’annata.
Il Palagione – Hydra 2020
Naso di impressionante pulizia e nitidezza. Più rotondo del solito ma con carattere da vendere. Un sorso di rara piacevolezza, dal corpo pieno sorretto da una buona spalla acida.
Mormoraia – Suavis 2020
Nomen-omen. Soave, delicato sia all’olfatto che al palato. Un sorso morbido e materico seguito da un lungo finale minerale e sapido.
Panizzi – 2020
Scelgo l’annata ma Panizzi meriterebbe una menzione per ogni vino presente in anteprima. Uno stile netto, una grande coerenza naso-bocca. Sapido e minerale, beva piacevolissima.
Cappella Sant’Andrea – Rialto 2019
Il mio preferito dell’azienda in una splendida annata. Regna l’equilibrio e l’armonia al palato, caratterizzato da sapidità e mineralità ma anche da una interessante materia.
I miei migliori assaggi: Riserva

Cesani – Sanice 2018
Potenza e controllo: naso complesso e intenso, palato pieno e al contempo vibrante. Una certezza, anno dopo anno.rpo pieno, morbido ed avvolgente mostra un profilo di buona struttura leggermente fragile e delicato. Bevi ora.
Tenuta Le Calcinaie – Vigna ai Sassi 2018
Tra le Riserva la mia preferita. Adoro i vini di Simone Santini, tutti, anche i rossi. Vigna ai Sassi è per me una Vernaccia identitaria dal grande carattere e sopratutto dalla maniacale precisione al naso e al palato. Balsamica, sapida, minerale, rinfrescante e di estrema pulizia e dal notevole potenziale di invecchiamento.
Terre di Sovernaja – Assola 2019
Gran bella sorpresa con prospettive realmente interessanti. Riserva di una pulizia e nitidezza rare, con impeccabile coerenza naso-bocca.
Fattoria San Donato – Benedetta 2018
Naso di grande impatto, si conferma al palato dove mostra materia e carattere da vendere. Una grande Riserva, sempre tra le mie preferite.
Vagnoni – I Mocali 2017
Sconta l’annata piuttosto complessa ma questa riserva è ugualmente di grande impatto gusto-olfattivo. Sviluppa un bouquet profondo e variegato, riempie il palato pur presentando durezze importanti. Potenziale evolutivo importante.
Outsider:
Montenidoli – Carato 2018
Riverenza e ammirazione per una Vernaccia che per me rappresenta ogni anno uno dei punti più alti che questo vitigno può raggiungere. Un naso complesso e profondo, un sorso pieno, ricco di materia dove sembrano prevalere le morbidezze e invece tutto si armonizza in un magico equilibrio. Lungo finale e tanti anni davanti a sè.