Pacher Hof: lezione di stile

Ci troviamo in Valle Isarco, a Novacella, proprio sopra la bellissima Abbazia: la cantina in questione è Pacher Hof. Questa volta la mia è più una visita di piacere perchè oltre alla cantina la famiglia Huber gestisce un bellissimo Hotel dove alloggeremo per qualche giorno.

Tutto il complesso è un raffinato connubio tra antico e moderno: al maso originario del secolo XI si contrappone la svettante piramide scura, apice della cantina di recente costruzione, il tutto contornato da vigne e da una splendida cornice montana.

Stesso contrasto lo ritroviamo nella cantina dove passiamo da una zona risalente al 1450 fino alla parte di recente costruzione dove a farla da padrone sono i serbatoi di acciaio inox. Scendiamo così nella sala degustazione dove un lungo tavolo in legno percorre in lunghezza l’intero ambiente che termina con una parete a scomparsa da cui fuoriesce un led utilizzato per la presentazione video dell’azienda. Apriamo poi una parete/armadio dalla quale accediamo alla parte storica della cantina: botti di rovere dislocate in più sale fino a quella di vinificazione dove risiedono i serbatoi in acciaio. La parte finale è collegata tramite un ascensore alla base della piramide dove avviene la ricezione delle uve e dove la temperatura è controllata per raffreddarle prima di essere lavorate. Ai piani superiori della piramide, rivestita in bronzo, troviamo gli uffici amministrativi ed una sala degustazione. Terminato il giro dei locali torniamo nella sala degustazione dalla quale era iniziata la nostra visita: sul tavolo tutti i vini prodotti dall’azienda, monovarietali, esclusivamente da vitigni a bacca bianca, unica eccezione la Private Cuvee, blend che ogni anno cambia per scelta del viticoltore.

Kerner, Riesling, Sylvaner, Gewurztraminer, Pinot Grigio, Muller Turgau, Gruner Veltliner: sono queste le varietà coltivate negli 8 ettari di proprietà da Andreas Huber, il viticoltore e mastro cantiniere della tenuta Pacherhof.

La degustazione:

Pacher Hof – Muller Thurgau – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Muller Thurgau

🏔 720 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 21/36 anni di età

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 6 mesi di affinamento in acciaio

🌡 12,5% Vol.

Non ho mai avuto un gran rapporto con questo vitigno, frutto dell’incrocio tra Riesling e Madeleine-Royal. Siamo abituati a vini poco espressivi, scarni e impersonali, spesso serviti come aperitivo a temperature polari. Qui la storia cambia nettamente tanto che mi sento tranquillamente di affermare che quello di Pacher Hof è per me uno dei miglior Muller Thurgau mai assaggiati. Al naso è intenso ed elegante: un bouquet composto da fiori di montagna, agrumi, ribes e poi tante note minerali. Sorso verticale sospinto da una grande freschezza ed una leggera sapidità, ben bilanciate da una struttura non trascurabile. Persistente nel finale impressiona per pulizia e nitidezza dei sentori in retro olfattiva. Scordatevi i soliti Muller, questo ha un carattere da vendere. Abbinamenti? Osate! Primi e secondi di pesce non troppo elaborati, frittura di pesce e perchè no, porcini fritti.

Pacher Hof – Sylvaner – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Sylvaner

🏔 620/700 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 8/15 anni di età

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 6 mesi di affinamento in acciaio e botti grandi

🌡 13% Vol.

Seppure oggi possa essere considerata una varietà tipica della Valle Isarco, l’origine di questo vitigno sembra collocarsi nella Transilvania dalla quale si è poi diffuso in Alsazia, Germania, Austria e Alto Adige. Spesso utilizzato in blend con altri vitigni per la sua spiccata acidità, Pacher Hof ci regala una interpretazione schietta e pura. Colore paglierino chiaro, con riflessi verdolini. Naso di mela verde, pesca gialla ed erbe officinali. Al palato spiccano le durezze rendendo il sorso prettamente verticale: leggermente sapido, freschissimo e minerale non disdegna però un’armonia complessiva donata da un corpo di discreta struttura. Finale persistente dove tornano al naso note di erbe, fieno e frutta fresca, quasi acerba.

Pacher Hof – Gruner Veltliner – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Gruner Veltliner

🏔 600/670 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 8/12 anni di età

⏳ Vinificazione 60% in botti da 20hl per 6 mesi, 40% in acciaio

🌡 13,5% Vol.

Vitigno che sembra derivare dall’incrocio di Traminer e St. Georgen (varietà ancestrale del Burgenland). Si presenta nel calice con un colore paglierino chiaro ma molto brillante. Al naso stupisce per le note speziate dove domina il pepe rosa. Si affiancano sentori di erbe officinali, fieno e frutta fresca.  Armonico in bocca dove regna l’equilibrio tra una struttura generale di impatto ed una bella spalla acida. Finale lungo e di grande pulizia: torna la sensazione speziata e chiude con una leggera scia di mandorla amara. Un vino a mio avviso molto duttile in fase di abbinamento: ci vedrei benissimo dello speck ma anche pesce azzurro alla griglia e perchè no, carni bianche.

Pacher Hof – Pinot Grigio – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Pinot Grigio

🏔 650 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 25 anni di età

⏳ 6 mesi in botti da 20hl

🌡 13% Vol.

Ho trascorso 4 giorni a Pacher Hof ed ogni pomeriggio mi soffermavo ad assaggiare i chicchi di Pinot Grigio visto che la vigna era proprio di fianco alla piscina. Era la seconda settimana di settembre e non potete capire quanto di giorno in giorno il sapore di quel chicco cambiasse. Un seme vicino alla maturazione ma che per essere raccolto necessitava ancora di 1/2 settimane. Per il Pinot Grigio potrei fare un copia incolla di quanto detto per il Muller Thurgau: siamo abituati a vini anonimi, scarichi, senza carattere. Il mercato ci ha fatto credere che il Pinot Grigio fosse un vino cheap e ahimè lo ha fatto credere soprattutto all’estero dove ormai lo equiparano ad un mero vino della casa. Questa è un’espressione autentica, che parla di terroir e che fa emergere in maniera netta i punti di forza di questa varietà.

Sentori floreali di tiglio poi frutta fresca tra cui mela verde e pesca noce, deliziosa nota speziata e di frutta secca tra cui spicca la mandorla. Al palato sorprende per l’alternarsi di sensazioni una volta dure (notevole acidità) e l’altra morbide e delicate. Questo rende il sorso vivace e divertente senza mai perdere quel filo conduttore che troverò in tutta la linea: precisione ed eleganza.

Pacher Hof – Riesling – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Riesling

🏔 600/670 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 10/18 anni di età

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 8 mesi in botti da 20hl

🌡 12,5% Vol.

Per chi mi segue da un pò saprà del mio incondizionato amore per questo vitigno, in tutte le sue espressioni. E’ per questo che quando mi trovo davanti ad un Riesling affronto l’assaggio in maniera maggiormente critica. Ci troviamo di fronte ad un bambino in fasce, un vino che allo stato attuale esprime il 20% o meno delle sue potenzialità ma che si lascia apprezzare e non poco. Colore paglierino chiaro, brillante. Al naso offre un ventaglio di profumi freschi di fiori bianchi, frutta ben lontana dalla maturazione tra cui la pera e la mela gialla, sensazioni finissime di spezie dolci e un netto sentore di erbe balsamiche assieme a sensazioni minerali. La nota di idrocarburo c’è ma talmente sottile da doverla andare a cercare. La beva è pazzesca: accarezza il palato e scorre in maniera armonica lasciando una bellissima sensazione di freschezza e pulizia. In sostanza un vino in divenire ma la cui strada si capisce fin da subito. Le soluzioni sono 2: bere subito ed apprezzarne la sua giovinezza, dimenticarlo in cantina per 10 anni e godere come ricci. Ci sarebbe anche una terza… comprarne un camion e valutare negli anni la sua evoluzione!

Pacher Hof – Kerner – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2019

🍇 100% Kerner

🏔 600/900 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 12/26 anni di età

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 6 mesi in botti grandi e acciaio

🌡 13,5% Vol.

Il principe della Valle Isarco, in assoluto il vitigno più coltivato della zona. Incrocio tra Trollinger (Schiava) e Riesling creato in Germania nel 1929 e che deve il nome non al suo inventore, tale August Herold ma bensì alla poeta del vino al quale è dedicato, Justinus Kerner per l’appunto. Un vitigno che si adatta benissimo alle elevate altitudini e che resiste in modo importante al freddo e al gelo. Colore paglierino chiaro, al naso mostra una notevole aromaticità: tiglio e ginestra ma sopratutto frutta tropicale matura, mela gialla e agrumi. Interessante la nota di noce moscata. Al palato ha un gusto pieno, rotondo e ben bilanciato dalla notevole freschezza. Beverino a tal punto che un sorso chiama il successivo e lo svuotamento e riempimento del calice diventa quasi un gesto meccanico.

Pacher Hof – Sylvaner Alte Reben – Alto Adige Valle Isarco DOC – 2018

🍇 100% Sylvaner

🏔 650/900 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, viti più vecchie

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 8 mesi in botti di rovere, 12 in botti da 20hl

🌡 13,5% Vol.

Vino sorprendente, massima espressione del vitigno e più in generale del terroir. Rese più basse e maggiore selezione, affinamento totale di quasi 20 mesi esaltano le caratteristiche del vitigno addomesticandone la sua esuberanza. Al naso la frutta più matura assume una notevole intensità, così come la parte erbacea. Al palato la notevole acidità è contrastata da corpo e rotondità. Un vino mutevole in bocca dove avviene un rimbalzo di sensazioni opposte che col tempo si attraggono creando un tutt’uno di un’armonia ed eleganza incredibili. Scia sapida e minerale ed una sensazione di ristoro nel lungo finale. Vino veramente notevole.

Pacher Hof – Andreas Huber Private Cuvée – Vigneti delle Dolomiti IGT – 2017

🍇 Riesling, Gruner Veltliner, Sauvignon

🏔 600/900 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot

⏳ Vinificazione e maturazione separate. 8 mesi: Riesling in acciaio, Gruner e Sauvignon in botte grande. Assemblaggio e sosta in bottiglia per 16 mesi.

🌡 13,5% Vol.

E’ possibile racchiudere in un blend che ogni anno cambia composizione una filosofia aziendale? La risposta è si. La Private Cuvée di Andreas Huber è specchio dell’anima del vignaiolo e nonostante i suoi cambiamenti annuali riesce a rappresentare lo stile della cantina traslando quello che avviene in ogni suo singolo vino all’interno di questa bottiglia. Vitigni diversi, affinamenti diversi eppure ad emergere è sempre l’estrema pulizia ed eleganza, marchio veramente segnante di tutta la linea. In questa 2017 troviamo una percentuale di Sauvignon, viti molto giovani che tra qualche anno andranno a comporre un vino monovarietale. Il naso è un caleidoscopio di sentori che magicamente diventano riconoscibili e riconducibili al singolo vitigno. Stessa magia che avviene al palato dove tutte le componenti si fondono all’unisono. Un vino rotondo, di corpo ma dotato di una grande spalla acida. Avete due strade per capire lo stile di Pacher Hof: assaggiare la Private Cuvée oppure tutta la linea dei monovarietali. Vi assicuro che invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia.

Pacher Hof – Gewurztraminer – Mitterberg IGT – 2019

🍇 100% Gewurztraminer

🏔 650 mt s.l.m.

🗿 Depositi morenici

🍁 Guyot, 22 anni di età

⏳ Fermentazione in acciaio inox, 6 mesi di affinamento in acciaio

🌡 14% Vol.

Premessa: non amo il Gewurztraminer. Il mio rapporto con questo vitigno è fatto di alti e bassi dovuti principalmente a quello che negli anni il mercato ha proposto. Per farla semplice abbiamo vissuto 3 fasi che hanno interessato lo stile generale di questo vino: una prima fase risalente a 10 anni fa in cui si prediligeva la freschezza all’aromaticità, una fase intermedia (che molti stanno ancora cavalcando) in cui i vini sono diventati opulenti, caldi, dall’aromaticità esasperata, una fase odierna in cui chi ha saputo tornare sui propri passi ha dato finalmente risalto ad un vitigno così particolare. Non avevo mai assaggiato il GWT di Pacher Hof e quindi non conoscendo la sua evoluzione (se mai c’è stata e credo fermamente di no) mi sono trovato nel calice una splendida sorpresa. Al naso domina l’eleganza e non la potenza, al palato vige l’equilibrio e non l’opulenza. In sostanza un vino misurato, mai sopra le righe, mai stucchevole. Questi sono i GWT che piacciono a me e vi assicuro che sono pochissimi!

Conclusioni:

Conoscevo soltanto alcuni dei vini di Pacher Hof e su quelli avevo le idee chiarissime. Lineari, nitidi, precisi, ai limiti della perfezione: aggettivi che potrei usare per descrivere l’intero mio soggiorno. Quello che stupisce è riuscire a trovare così semplicemente un filo conduttore in tutta la linea di vini. Andreas Huber è un perfetto direttore di orchestra che riesce a fare andare a tempo tutti i componenti, lo fa in modo schietto, con uno stile personale che si ritrova in ogni singola bottiglia, lo fa bene a tal punto che anche la sua istrionica Private Cuvée riesce a parlare la stessa lingua dei singoli vini monovarietali. Vi assicuro che nei miei innumerevoli viaggi enoici non sono molte le realtà in cui ho riscontrato uno stile così marcato e riconoscibile.

Aggiungete a queste mie considerazioni sui vini un hotel favoloso, piscina riscaldata a sfioro sulle vigne, piscina interna e spa, ristorante di alto livello, posizione bellissima… devo continuare? State già prenotando?

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