Un’annata difficile, sto ovviamente parlando della 2022, serve talvolta a evidenziare le differenze qualitative. È con questo spirito che ho approcciato alla Anteprima della Vernaccia di San Gimignano perché a sentire parlare gli altri e sopratutto a leggerli sembrava di andare verso il patibolo e non verso una sala degustazioni. 96 Vernaccia presenti nel catalogo a disposizione, 48 marcate dall’annata 2022, su cui mi sono focalizzato assaggiandole praticamente tutte. Partiamo dall’andamento climatico: annata calda, secca, arida tanto che le prime piogge di rilievo nel periodo estivo si sono presentate a metà di agosto. Andamento a cui ormai da alcuni anni ci stiamo abituando in quasi tutto lo stivale e che nel suo ripetersi ha fornito ai vignaioli esperienza e modi per essere affrontata nel miglior modo possibile. Ad aggiungere difficoltà è stato senza dubbio il tempo: quelli che troviamo in assaggio sono il frutto di una vendemmia passata da poco più di metà anno, alcuni sono campioni di vasca, altri sono stati appena imbottigliato, altri ancora devono assestarsi. In linea generale troviamo dei vini in cui le morbidezze prevalgono, cosa assai atipica per la Vernaccia a cui siamo abituati: rotondità e alcool importanti. La cosa inaspettata è che alcuni di essi mostrano caratteristiche inaspettate perché sembrano già equilibrati, di buono slancio e con una prospettiva interessante.









Per quanto mi riguarda è stata l’anteprima più complessa dove le disparità si sono fatte notare più che in altre annate ma che in alcuni casi hanno confermato la bontà delle scelte del produttore esaltandone il risultato.
Ecco una lista degli assaggi che più mi hanno colpito:
⁃ Fattoria San Donato
⁃ Il Colombaio di Santa Chiara Selvabianca
⁃ Il Palagione Hydra
⁃ Cappella Sant’Andrea Clara Stella
Annata 2021
Annata più benevola dal punto di vista climatico e questo si fa sentire sui vini, oltre al tempo che ha giocato sicuramente in loro favore. In questo caso c’è maggiore omogeneità negli assaggi e si apprezza meglio la fattura dei vini dove si riesce comunque ad identificare slanci di assoluta rilevanza. Questi i miei assaggi migliori:
⁃ Alessandro Tofanari Astrea
⁃ Fattoria La Torre Carromatto
⁃ Montenidoli Fiore
⁃ Terre di Sovernaja Viti Sparse
Annata 2020
⁃ Il Palagione Lyra
⁃ Montenidoli Carato
Passiamo alla versione Riserva dove si spazia tra le annate 2021 fino alla 2018. Queste le mie preferite:
⁃ Collemucioli 2021
⁃ Cappella Sant’Andrea Prima Luce 2020
⁃ Fattoria San Donato Benedetta 2020
⁃ Tenuta Le Calcinaie Vigna ai Sassi 2020 (per me il più buono di tutta la degustazione)
⁃ Il Colombaio di Santa Chiara L’Albereta 2020
⁃ Casa Lucii Mareterra 2018
Il bello del vino è la sua variabilità: quando si trova un prodotto uguale in tutte le annate ci troviamo di fronte a qualcosa di costruito e standardizzato, che non parla di terroir ma anzi parla di se stesso presentandosi ogni volta nella forma che vuole essere. Le annate complesse sono quelle che mi affascinano di più perché proprio in quelle riesci a definire lo stile del produttore, la sua bravura ed in alcuni casi anche la sua fortuna (ci vuole anche quella). Quindi non demolite la 2022, prima cosa dategli tempo, seconda, assaggiate bene e valutate il vino in base a tutti i fattori che lo distinguono.