RADIKON: “Cos’è il genio se non equilibrio sul bordo dell’impossibile?”

Seconda delle tre visite fatte in occasione della 3rd Exclusive Wine Experience organizzata da @brdahomeofrebula

Salutata con un sorriso inebetito dalla contentezza Mateja Gravner ritrovo quella stessa sensazione di benessere mentale qualche centinaio di metri più avanti, dopo un paio di curve in salita. Mi sembra di stare al centro del mondo, come un bambino in un parco giochi, come se Disneyland avesse aperto ad Oslavia.

A fare gli onori di “casa” è Saša Radikon e volutamente casa lo metto tra virgolette perché così ci ha fatto sentire fin da subito e tra poco capirete meglio il perché.

Un po’ di storia:

Quella dei Radikon è una storia comune a molte famiglie contadine della zona fatta di agricoltura principalmente di sopravvivenza. Saša oggi rappresenta la terza generazione proseguendo in maniera egregia quel miracolo avviato da suo padre Stanko ma che parte da un’intuizione del nonno e cioè quella di piantare Ribolla. Nella proprietà erano già presenti le vigne, tanto che il vigneto storico risale addirittura al 1920, ma la coltivazione del vino era assolutamente marginale, per autoconsumo. Quando nel 1949 viene piantata la Ribolla si avvia un meccanismo che piano piano metterà al suo posto tutti gli ingranaggi creando qualcosa di unico e speciale.

Negli anni ‘60 e ‘70 la famiglia Radikon inizia ad occuparsi della vendita del vino sfuso ed è solo nel 1980 che inizia ad imbottigliare. È in quegli anni che l’azienda passa in mano a Stanko: unica condizione dettata da suo padre? Quella di continuare a piantare Ribolla.

Sono gli anni ‘90 ed in quella zona specifica sta avvenendo qualcosa di particolare: stiamo assistendo ad un Rinascimento della macerazione dove i Botticelli, Raffaello e Michelangelo sono Stanko Radikon, Josko Gravner, Princic, Bensa…

Come siamo arrivati a questo? Beh piuttosto semplice: focalizziamoci sulla Ribolla. Un vitigno veramente particolare e contraddittorio: il primo a gemmare e l’ultimo a tirare fuori il frutto, dotata di una buccia difficilissima da pressare. È stata questa difficoltà ad estrarre che ha creato una sorta di bivio: appassire o macerare.

Così nel 1995 Radikon effettua una prima prova di macerazione sul 50% della produzione.

Concludo con un’altra data significativa per l’azienda e cioè il 1991 quando per la prima volta su 30hl di Tokaj non vengono utilizzati solfiti.

Pillole e curiosità

Oggi Radikon può contare su 12ha vitati con una produzione annua che si attesta attorno alle 50K bottiglie. Con le recenti acquisizioni gli ettari diventano 18 e la produzione si potrebbe spingersi attorno alle 70K bottiglie.

Il 90% è rappresentato dai vini bianchi, nel 10% dei rossi rientrano il Merlot, il Pignolo ed il Pinot Nero.

Il simbolo dell’azienda, presente in diverse etichette, è la “foglia”. Foglia che non poteva essere altro che una foglia di Ribolla, idea di Stanko, padre di Saša.

I particolari formati delle bottiglie: finalmente ho avuto l’occasione di poter chiedere la motivazione della scelta della bottiglia da 1 litro. Una cosa che mi ha sempre incuriosito e che ero sicuro non fosse legata ad un banale estetismo. La prima risposta di Saša è: “quella da 0,75 era poco per berla da solo”. C’è molto di più dietro a questa bella battuta: il sughero utilizzato è più piccolo e così viene estratto esclusivamente dal cuore della pianta. Per la sua ridotta dimensione non era adatto alla classica bottiglia bordolese e così è stato utilizzato un formato con un collo più stretto ed allungato ed una capacità di 1 litro. Altra considerazione importante che è stata fatta è quella del rapporto di contatto tra sughero e vino, più elevato in questo formato.

La visita:

La visita da Radikon inizia in vigna, così deve essere ed è così che mi piace.

Le vigne degradano in una notevole pendenza proprio davanti ed intorno alla proprietà. Terre baciate dalla fortuna: esposizione perfetta, microclima unico, ventilazione e un suolo incredibile, la Ponca, stratificazioni arenarie e marnose che riescono a trattenere l’umidità. Bellissima la parete che ritroviamo in cantina, scavata appunto nella Ponca, dove si notano le infiltrazioni di acqua, la friabilità della roccia, la stratificazione e la presenza di numerosi minerali. Sembra incredibili ma i profumi della Ponca umida su riescono a ritrovare nei vini di Saša.

Oggi la cantina ha la funzione principale di far scorrere il tempo, la mano dell’uomo deve aiutare ed accompagnare il percorso del vino, cercando di essere meno invadente possibile. È questa filosofia che ha portato Radikon a distaccarsi dall’omologazione rendendo i suoi vini unici e riconoscibili. Niente chimica in vigna, niente solforosa, lunghe macerazioni in legno e tanta attesa.

Saša è un artigiano del vino, il suo stile è strettamente personale e unico, ormai in simbiosi con le sue vigne ed i suoi vitigni, tanto da saper estrarre il meglio da tutto quello che ha a disposizione. Lo si intuisce da come parla, da come racconta il suo lavoro e la conferma arriva durante gli assaggi: c’è un pezzo di lui, della sua famiglia, della sua terra, in ogni sorso.

La degustazione:

Sono circa le 13:30 quando ci dirigiamo verso la sala degustazione: un lunghissimo tavolo in una sala completamente affacciata sulle vigne. Quando ci mettiamo a sedere troviamo Suzana, la mamma di Saša, alle prese con i fornelli. La sensazione di sentirsi a “casa” di cui vi parlavo all’inizio è ulteriormente confermata. Iniziamo così una lunga serie di assaggi che poi verrà accompagnata da un ottimo pranzo. Salumi e formaggi locali ed un tagliolino fatto con i raspi ed i semi di ribolla cod ito con un ragù di carne che definirei spaziale. Un pranzo in famiglia ed una gentilezza ed ospitalità che non scorderò mai. Una nota sulla temperatura di servizio: 15 gradi, e per non sbagliare viene riportata anche nella retro etichetta.

Linea “S”

Slatnik – Venezia Giulia IGT – Bianco – 2017

📍 Oslavia (GO)

🍇 80% Chardonnay, 20% Friulano

🍁 Viti di circa 25 anni

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere per 8/14 giorni, maturazione in botti da 25/35 hl per 18 mesi, affinamento in bottiglia per 2 mesi. No chiarifiche e filtrazioni. Piccola aggiunta di solforosa prima dell’imbottigliamento.

🌡 13%

Colore oro antico leggermente opaco. Al naso è profondo e di grande finezza nei profumi: domina il frutto maturo specialmente quello esotico. Banana, ananas e mango. Seguono note di frutta candita e scorza di limone, cioccolato bianco, vaniglia. Il sorso riempie la bocca, rotondo ed avvolgente ma dotato di grande freschezza e sapidità. L’unione dello Chardonnay al Friulano è magistrale. Finale lungo e di grande purezza. Sfatiamo da subito il preconcetto che questa tipologia di vini può risultare pesante: questo Slatnik è leggiadro pur avendo una grande complessità. A me personalmente non dispiacerebbe neppure come aperitivo!

Sivi – Venezia Giulia IGT – Bianco – 2017

📍 Oslavia (GO)

🍇 100% Pinot Grigio

🍁 Viti di circa 30 anni, Guyot

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere per 8/14 giorni, maturazione in botti da 25/35 hl per 18 mesi, affinamento in bottiglia per 2 mesi. No chiarifiche e filtrazioni. Piccola aggiunta di solforosa prima dell’imbottigliamento.

🌡 13,5%

Una interpretazione unica di un vitigno troppo spesso ingiustamente bistrattato. C’è Pinot Grigio e Pinot Grigio, quello di Radikon si stacca da tutti e lo fa mettendo l’asticella dove nessuno può arrivare. Amore a prima vista a partire da un colore arancio brillante, veramente bellissimo. Al naso un bouquet profondissimo dov’è questa volta non è la frutta matura a farla da padrona, seppur ben presente e rilevante, ma sono invece i terziari. Cannella, pepe rosa, erbe aromatiche ed una stupenda nota eterea. La notevole struttura è affievolita da una grande freschezza, sapidità e mineralità. Il palato è un dinamico e movimentato da continui sali scendi tra durezze e morbidezze. Lunghissimo finale ancora su note balsamiche dove permane anche un retro-sentore di scorza di arancia. Di diritto tra i miei vini del cuore.

RS17 – Venezia Giulia IGT – Rosso – 2017

📍 Oslavia (GO)

🍇 Merlot, Pignolo

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere per 8/14 giorni, maturazione in botti da 25/35 hl per 18 mesi, affinamento in bottiglia per 2 mesi. No chiarifiche e filtrazioni. Piccola aggiunta di solforosa prima dell’imbottigliamento.

🌡 13,5%

Due vitigni così diversi e distanti tra loro che trovarne un equilibrio è una roba da giocolieri. Questo vino è un saliscendi di emozioni fin dalla prima olfazione. Si presenta di color rosso rubino con riflessi violacei sull’unghia. Al naso è veramente intrigante e profondo: frutti rossi maturi, confettura di prugne, piccoli frutti di bosco in marmellata, spezie piuttosto pungenti come il chiodo di garofano ma anche più dolci come la cannella. Si alternano sentori erbacei e vegetali a polvere di caffè. Ancor più accentuato nelle alternanze è il sorso: pieno e ricco dove un tannino notevole e fitto gioca con la rotondità donata per lo più dal Merlot. Difficile gestire un pignolo così giovane, una sfida che Saša porta a casa con un risultato incredibile.

I Blu di Radikon

O…… – Venezia Giulia IGT – Bianco – 2014

📍 Oslavia (GO)

🍇 40% Chardonnay, 30% Pinot Grigio, 30% Sauvignon

🍁 Viti di circa 30 anni, Guyot

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere per 2/4 mesi, maturazione in botti da 25/35 hl per 4 anni, affinamento in bottiglia per 2 anni. No chiarifiche e filtrazioni. No solforosa.

🌡 13%

Vino simbolo dell’azienda e del Collio in generale. Ci troviamo di fronte ad una di quelle bottiglie che hanno fatto la storia enologica del nostro paese: un simbolo di rottura tra il convenzionale e l’anticonvenzionale. Completa assenza di chimica a partire dalla vigna per passare dalla cantina e per finire in bottiglia. Il risultato? Partiamo dal colore: arancio con sfumature rame, luminoso. La purezza e nitidezza dei profumi è sensazionale: floreale, fruttato surmaturo, frutta secca, nocciola tostata, mela cotogna, spezie dolci. Il sorso è travolgente ma di un equilibrio ed eleganza incredibili: rotondo, avvolgente ma dotato di una freschezza impressionante. Trama tannica fittissima e setosa, minerale e leggermente sapido. Finale infinito, note tostate che si alternano con quelle fruttate, per una pulizia perfetta che prepara al sorso successivo. Vino monumentale.

Ribolla – Venezia Giulia IGT – Verticale 2014/2012/2011/2008

📍 Oslavia (GO)

🍇 100% Ribolla Gialla

🍁 Viti di circa 30 anni, Alberello in spalliera e Guyot

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere per 3/4 mesi, maturazione in botti da 25/35 hl per 40 mesi, affinamento in bottiglia per 18 mesi. No chiarifiche e filtrazioni. No solforosa.

🌡 12,5% / 13% / 13% / 13%

2014 – Bellissimo colore ambra luminoso. Al naso è tanto intensa quanto elegante e pura: un bouquet bellissimo che parte da fiori gialli secchi, frutta in confettura come il fico e l’arancio, eucalipto e menta, chinotto, vaniglia e cannella, miele di acacia. Tannico, sapido e fresco – rotondo e strutturato: bilanciamento perfetto. Finale lungo per un gran vino, già pronto, in un’annata particolare.

2012 – Struttura e longevità. Si presenta di color ambra con tendenze aranciate, luminosa. Bouquet profondo e dalla grande purezza nei sentori. Note tostate si alternano a spezie dolci, frutta in confettura, miele, erbe aromatiche. Sorso imponente, pieno ma con grande spalla acida. Sapididita, mineralità e grande freschezza che si ritrovano in un finale interminabile. Tannino dalla trama fitta ed elegante. Grandi prospettive future.

2011 – Ambra brillante. L’annata che ho preferito, praticamente perfetta in ogni dettaglio. Elegante, complessa ed intensa al naso: floreale, frutta matura (albicocca su tutto), mela cotogna, miele ma anche tante spezie tra cui la cannella, bellissima nota di erbe aromatiche. Al palato le componenti giocano tra loro trovando un perfetto equilibrio tra struttura e acidità. Finale lunghissimo con sensazione minerale, balsamica e di mandorla.

2008 – Colore ambra intenso e luminoso. Di tutte è quella meno pura sia al naso che al palato ma è anche quella più intrigante. Il tempo passato in bottiglia sta attuando una trasformazione che ancora non vede la fine: frutta surmatura e terziari cupi come la nota di goudron. Tannino potente e grande freschezza rendono il sorso tagliente ma ben arrotondato dalla notevole struttura. Un sorso ricco di alti e bassi che si uniforma in un finale lunghissimo e sorprendentemente di grande pulizia.

Jakot – Venezia Giulia IGT – Bianco – 2014

📍 Oslavia (GO)

🍇 100% Friulano

🍁 Viti di circa 30 anni, Guyot

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere aperti, poi colmati dove il vino rimane per 3/4 mesi a contatto con le bucce, maturazione in botti da 25/35 hl per 42 mesi, affinamento in bottiglia per 18 mesi. No chiarifiche e filtrazioni. No solforosa.

🌡 13%

Lo Jakot è un’altra delle perle che escono dalla cantina di Radikon. Dal nome possiamo intuire anche la filosofia di questa azienda: si scrive Jakot ma leggendo all’inverso si legge Tokaj. Dalla semplicità di questo gioco di parole ne traggo invece tutta la magia di questo vino. Ribaltare il nome è una metafora del ribaltamento che questa famiglia ha applicato alla viticoltura. La natura per prima e l’uomo come complemento. Una versione incredibile di quello che può considerarsi il vitigno più rappresentativo della zona. Ambra, quasi miele alla vista. Esplodono profumi di frutta tropicale, spezie, ma sopratutto la mandorla tipica di questo vitigno. Minerale e sapido al palato, tagliente ma anche avvolgente. La mandorla torna sul finale di una bevuta veramente indimenticabile.

Le Selezioni

Merlot – Venezia Giulia IGT – 2004

📍 Oslavia (GO)

🍇 100% Merlot

🍁 Viti di circa 20 anni

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere, per 30/60 giorni, maturazione in barrique usate per 5 anni, affinamento in bottiglia per 5 anni. No chiarifiche e filtrazioni. No solforosa.

🌡 14%

Wow! Merlot sensazionale! Potrei chiudere qui con queste poche parole ma voglio condividere con voi questo grandissimo vino. Scordatevi le versioni piacione e adatte a tutti i palati: siamo di fronte ad’interpretazione del vitigno che lascia poco spazio alla manualità in favore della natura. Tanto estremo quanto elegante a partire dal naso: piccoli frutti di bosco in confettura, prugna, spezie dolci ma anche piccanti come il pepe, un’ondata di erbe aromatiche. Il sorso è vibrante: tannino dalla trama fittissima, grande acidità, e sensazione leggermente sapida. La struttura è importante ed il palato viene avvolto completamente. Sul finale torna la frutta rossa ed ancora una imponente nota balsamica. Sembra nato ieri ma invece siamo nel 2019, mi impressiona solo pensare dove potrà arrivare.

Pignoli – Venezia Giulia IGT Rosso – 2007

📍 Oslavia (GO)

🍇 100% Pignolo

🍁 Viti di circa 20 anni

🗿 Ponca

⌛️ Fermentazione spontanea,

macerazione in tini di rovere, per 60/90 giorni, maturazione in barrique usate per 5 anni, affinamento in bottiglia per 5 anni. No chiarifiche e filtrazioni. Dosi minime di solforosa.

🌡 15%

Finiamo con questa ultima perla da uve Pignolo in purezza. Vitigno ostico che ha bisogno di tanto tempo per esprimersi e qui diciamo che il tempo continua ad essere un alleato. Ne esce un vino straordinario, di grande carattere e dinamismo e di impressionante giovinezza. Colore rosso rubino brillante con alcune sfumature che virano sul granato acceso. Se al primo impatto emerge il frutto, maturo, in confettura ed anche sotto spirito, lasciato nel bicchiere un po’ di tempo si apre su altri orizzonti sensoriali. Spezie, tante e ben definite: pepe nero, chiodo di garofano, liquirizia e cannella. Stupenda nota vegetale e balsamica di erbe aromatiche. Il sorso è inizialmente scontroso, burbero ed austero: la trama tannica seppure piuttosto fitta è imponente ed appare indomabile. Inoltre si aggiunge una certa sapidità ed una grande freschezza. La magia si compie durante il prolungarsi del sorso: diventa avvolgente e caldo. Una persistenza incredibile chiude una bevuta spettacolare. In assoluto il miglior pignolo mai assaggiato.

Conclusioni:

Quello di Radikon è un mondo a parte, spero si sia intuito dal mio racconto e specialmente dalla descrizione dei vini. Saša sta proseguendo egregiamente il lavoro del padre che possiamo annoverare tra quella stretta cerchia che ad Oslavia ha cambiato per sempre il modo di pensare e di fare vino. Uno sguardo disattento potrebbe considerare i suoi vini estremi, opulenti, eccessivi. Uno sguardo critico ed interessato invece non può che pensare l’opposto. Nei suoi vini si ritrova più il territorio che la mano dell’uomo il cui intervento è ridotto ai minimi termini. La grande bellezza sta proprio in questo e la magia si compie all’assaggio, quando percepisci la purezza e l’eleganza di tutti i suoi vini. Una visita memorabile resa ancor più indimenticabile da un’accoglienza che definire casalinga è dire poco: mi sono sentito a casa, lo ribadisco e lo sottolineo di nuovo.

Concludo riprendendo il titolo del mio articolo: “Cos’è il genio se non equilibrio sul bordo dell’impossibile?”. A dirlo era Norman Mailer, padre della Beat Generation, famoso per il suo animo dissacratore e per le sue iniziative spesso sconcertanti. Citazione più che calzante per Stanko e Saša Radikon, equilibristi dell’impossibile.

http://www.radikon.it/

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