A Montalcino in occasione di Benvenuto Brunello sono state presentate le nuove annate di Brunello di Montalcino (2015), Rosso di Montalcino (2018 con alcune eccezioni) e Brunello Riserva 2014 (pochissimi casi).
Partiamo dal Rosso di Montalcino: annata (la 2018) caratterizzata da un andamento un pò altalenante, alcuni temporali ed alto tasso di umidità mattutina. Questo non ha comunque creato grossi problemi ed il tutto è stato mitigato da una chiusura di maturazione sotto un clima ottimale.
Questi i 9 Rosso di Montalcino che più mi hanno colpito
Poggio di Sotto (2017) – Un Rosso che va oltre le aspettative.
Sesti – Frutto intenso sia al naso che sul finale. Equilibrio perfetto al palato. Forse il migliore per il mio gusto.
Albatreti – Un rosso di grande impatto olfattivo e che dimostra grande carattere al palato.
Podere le Ripi “Sogni e Follia” (2016) – Se era possibile superarsi dopo un 2015 da favola, ci sono riusciti. Incredibile beva.
Casanova di Neri “Giovanni Neri” – neonato e di diritto tra i migliori. Sapido, minerale e dalla grande struttura. Specchio di una vigna fantastica.
Ciacci Piccolomini d’Aragona – Floreale e fruttato al naso. L’ampiezza ed acidità al palato si equilibrano con rara delicatezza.
Tenuta di Sesta – Forse la coppia Rosso/Brunello migliore tra i miei assaggi. Bouquet elegante, beva impressionante.
Ridolfi – Frutto e spezie, pieno e caldo al palato con grande freschezza e soffice tannino.
Le Chiuse – Ricco al naso, potente al palato. Un rosso di notevole carattere e di sottile equilibrio.
Passiamo poi al Brunello di Montalcino, annata in anteprima la 2015: andamento climatico ottimale che ha permesso alle uve di raggiungere la perfetta maturazione. Condizioni particolarmente favorevoli, piogge nei momenti giusti e temperature perfette.
Questi i miei migliori assaggi
Salvioni – Potenza unita ad eleganza: tanti anni davanti a se.
Poggio di Sotto – Profondità unità a finezza. Impetuoso al palato.
Pietroso – Bouquet infinito, grande acidità ed equilibrio
Argiano “Vigna del Suolo” – perfetta espressione di un terroir unico. Da dimenticare per un bel pò in cantina.
Fuligni – Finissima speziatura, se da prima sembrano prevalere le durezze al palato, tutto viene equilibrato da un sorso caldo ed avvolgente.
Mastrojanni “Vigna Loreto” – naso spaziale ed un palato di rara eleganza. La nota balsamica sul finale prepara al sorso successivo.
Tenuta di Sesta – Ad un mese dal mio primo assaggio mi ha ulteriormente impressionato. Rasenta la perfezione.
Casanova di Neri “Tenuta Nuova” – Un fuoriclasse che va oltre l’ottima annata. Tra qualche anno sarà stratosferico.
Ciacci Piccolomini d’Aragona “Pianrosso” – Un naso che inizialmente stenta ad aprirsi ed un sorso davvero scalpitante lasciano intravedere un futuro grandioso.