Biondi Santi – Tenuta “Greppo” – Brunello di Montalcino DOCG – Annata 2006

📍 Montalcino (SI)

🍇 100% Sangiovese Grosso

⛰ 300 – 500 mt s.l.m.

🗿 Galestro, ricco di scheletro

🍁 Età dei vigneti da 10 a 24 anni

🧭 Esposizioni Sud, Sud-Est, Est, Nord-Est, Nord

⏳ 3 anni in botti di rovere di Slavonia, almeno 4 mesi in bottiglia

🌡 13,5% Vol.

#️⃣ Bottiglia n. 1.750 di 46,126

Quello tra la famiglia Biondi Santi ed il Brunello di Montalcino non è solamente un legame indissolubile, ma semplicemente un connubio senza il quale il Brunello non esisterebbe. Spesso si parla di famiglie storiche nel mondo del vino ma qui siamo di fronte a qualcosa di più: una famiglia che ha di fatto dato origine alla storia di un vino e dato addirittura il proprio nome ad un clone di Sangiovese da loro identificato. Sì perchè il Sangiovese della Tenuta Greppo non è un Sangiovese qualunque ma il clone di Sangiovese BBS/11 (Brunello Biondi Santi, vite nr.11) tipizzato da Ferruccio Biondi Santi e tramandato da pianta madre a pianta figlia nel corso degli anni. Insomma un mito diventato leggenda con l’inserimento da parte di Wine Spectator del Brunello Riserva 1955 tra i 12 vini che hanno segnato il XX Secolo, unico Italiano della lista. Ma passiamo all’assaggio. Annata 2006, premiata con 5 stelle dal Consorzio: condizioni climatiche ottimali che hanno permesso alle uve una maturazione completa, graduale ed equilibrata. Al centro del calice si presenta di colore rubino intenso che sfuma su tonalità granato sull’unghia. Il colore è vivo e luminoso. Al naso regala infinite sfumature di sentori che vanno dalla rosa appassita, passando per un frutto rosso in confettura (prugna, ciliegia) e sotto spirito (amarena e mora) per passare da una rinfrescante nota balsamica e finire su terziari di spezie. Il sorso è di grande spessore, caldo e avvolgente e con una acidità viva che lo rende piuttosto verticale. Il tannino dalla trama fitta riesce ad equilibrare il tutto. Incredibile a dirsi ma si tratta ancora di un vino giovane, ben lontano dalla sua maturità che per la mia personale esperienza non viene raggiunta quasi mai prima dei 20 anni dalla vendemmia. Finale lunghissimo con bellissime e rinfrescanti note balsamiche.

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