Col di Lamo, Montalcino: “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante” – Antoine de Saint-Exupéry

Siamo a Montalcino, versante Est. A pochi passi dai famosissimi cipressi di San Quirico d’Orcia, una delle cartoline più rappresentative della Toscana. Siamo a Col di Lamo, tenuta che può contare su 80 ettari di cui 10 di vigneto 6 dei quali a Brunello di Montalcino. Condizione biologica, vinificazioni tradizionali, grandi botti di rovere di Slavonia.

A dirigere l’azienda è Giovanna Neri, donna di rara forza e determinazione che nonostante il cognome pesante, si è fatta praticamente da sola partendo da un garage per arrivare oggi in una cantina moderna ed elegante dove su ogni centimetro quadrato c’è il suo tocco e quello di sua figlia Diletta, l’altra metà di una cantina tutta al femminile.

L’accoglienza di Giovanna fa già capire molto della sua personalità: entusiasta, calorosa. Di lei avevo sentito parlare un gran bene, dei suoi vini invece avevo ed ho un’idea ben chiara. Ora posso associare persone e vini e devo dire che la firma su quelle bottiglie è inconfondibile, come quei colori del Lamo arancione e verde, come quel profilo stilizzato di donna che ritroviamo sulle etichette ed in tutta la cantina.

La cantina di oggi è un piccolo gioiello incastonato nelle dolci colline della Val d’Orcia. Un percorso studiato per seguire le diverse fasi di vinificazione fino all’imbottigliamento girando attorno ad una corte interna che ha la funzione di illuminare i locali. Al piano superiore la sala degustazione e una splendida terrazza dalla quale si può godere di una bellissima vista sui vigneti e intravedere in lontananza i famosissimi cipressi di San Quirico d’Orcia.

Per arrivare a quello che vi ho appena descritto la strada non è stara certo dritta ma tortuosa come le strade tipiche della Val d’Orcia: Gianna è laureata in Giurisprudenza, figlia di Giovanni Neri, sorella di Giacomo. Una strada che poteva sembrava spianata ma che invece ha preso curve completamente diverse. Ereditato Podere Grosseto con i suoi 80 ettari Gianna ha iniziato con il recuperare una vecchia vigna degli anni ‘70. Le prime vinificazioni avvengono in delle capanne adiacenti ai vigneti, poi si spostano a Torrenieri nel garage di un’amica. Da vendere l’uva a fare un vino proprio passano gli anni, i primi acquisiti di macchinari e finalmente nel 2003 il primo Brunello “personale” con il nome Col di Lamo, voluto, senza che apparisse il suo cognome.

Col di Lamo si trova in una valle decisamente peculiare: le temperature al mattino sono sotto alla media della zona, i suoli sono prevalentemente calcarei e argillosi, ricchi di scheletro. In una annata classica la maturazione delle uve è solitamente più rapida.

I 10 ettari circa sono suddivisi in 3 vigneti: Vigna Colombaio da cui si produce il Rosso di Montalcino, Vigna Diletta e Vigna del Lamo da cui viene prodotto il Brunello.

I trattamenti in vigna sono ridotti a rame e zolfo, le concimazioni utilizzare sono organiche. Sovesci e doppia zappatura annua dei vigneti.

Sono circa 40K le bottiglie annue prodotte che finiscono per 2/3 all’estero.

La degustazione

Rosso di Montalcino 2018

Rosso rubino intenso, al naso è floreale di violetta e con un intenso frutto rosso maturo assieme con sfumature di piccoli frutti di bosco come lampone e ribes. Leggera nota speziata assieme a erbe officinali e profumi di macchia mediterranea. Sorso dinamico in cui si alternano sensazioni morbide a quelle più dire di freschezza e sapidità. Beva molto piacevole ed armonica.

Lamo Toscana IGT

70% Cabernet Sauvignon 30% Sangiovese. 12 mesi in legno piccolo di secondo passaggio e qualche mese di bottiglia. Blend intrigante dove il Cabernet non predomina ma si fa ben accompagnare dall’acidità del Sangiovese. Vino poliedrico che definirei da tutto pasto, nell’ accezione più buona del termine. Piacevole al palato, ben equilibrato.

Brunello di Montalcino 2016

Espressività e grazia. Dal punto di vista olfattivo il vino che più mi ha colpito per eleganza, nitidezza e profondità. Segue una progressione quasi didattica che passa dal floreale fino alla spezia sia dolce che leggermente piccante. Il sorso è una carezza per il palato, tannino maturo e dalla trama fittissima, grande freschezza, rotondo e avvolgente. Ma non fatevi ingannare! C’è tanta materia ed espressività. Finale molto persistente che lascia il palato avvolto da una magica sensazione balsamica.

Brunello di Montalcino 2017

Un Brunello che ho avuto la fortuna di seguire dal giorno successivo all’imbottigliamento avvenuto venerdì 17 Settembre 2021 in barba alla scaramanzia. Gianna mi dice addirittura di essere dopo di lei e dell’enologo il terzo ad assaggiarlo. Quel l’assaggio mi colpì per intensità di profumi, piacevolezza e pienezza al palato. Il tannino scalpitava, mordendo le gengive. Ho potuto riassaggiarlo 3 volte a distanza di alcuni mesi: Novembre, Dicembre e Gennaio. Un Brunello che adesso regala soddisfazioni e che a mio avviso avrà anche un gran bel futuro nonostante l’annata complessa.

Brunello di Montalcino “a Diletta” 2016

Dedicato alla figlia Diletta questo Brunello che nasce soltanto nelle annate migliori proviene dalla parte più alta dei vigneti a circa 300 mt s.l.m su terreni sabbiosi.

Già dal naso dimostra rara eleganza fatta di sentori floreali di violetta, piccoli frutti di bosco e ampia parte balsamica e di erbe officinali. Coerente al palato grazie ad un tannino setoso e definito, fresco e leggermente sapido ben supportato da una notevole struttura. Finale lungo e molto fine ancora su note balsamiche rinfrescanti. Vino straordinario, quello che più mi ha colpito!

Conclusioni:

“È 𝕚𝕝 𝕥𝕖𝕞𝕡𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕥𝕦 𝕙𝕒𝕚 𝕡𝕖𝕣𝕕𝕦𝕥𝕠 𝕡𝕖𝕣 𝕝𝕒 𝕥𝕦𝕒 𝕣𝕠𝕤𝕒 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕒 𝕗𝕒𝕥𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕥𝕦𝕒 𝕣𝕠𝕤𝕒 𝕔𝕠𝕤ì 𝕚𝕞𝕡𝕠𝕣𝕥𝕒𝕟𝕥𝕖.” – 𝔸𝕟𝕥𝕠𝕚𝕟𝕖 𝕕𝕖 𝕊𝕒𝕚𝕟𝕥-𝔼𝕩𝕦𝕡é𝕣𝕪

Mi piace più raccontare che descrivere. Mi piace più parlare di quello che c’è dietro ad una bottiglia anziché di quello che c’è dentro. Mi affascinano le storie, le persone, il lavoro: il resto spesso viene da sé. Quando hai qualcosa da raccontare, quando metti passione in quello che fai, quando insegui un sogno e lo realizzi, il risultato di quel tuo viaggio non può che essere un grande risultato. Gianna è una forza della natura ed i suoi vini rispecchiano la sua personalità. La cantina, le etichette, ogni minimo particolare estetico porta con sé un delicato tocco femminile. Ma i suoi vini esulano dagli estetismi: sono dirompenti, concentrati, intensi, caldi. Espressione di quel fazzoletto di terra sul confine di Montalcino, espressione di una donna che ha inseguito per anni un sogno e che con grande caparbietà è riuscita a realizzarlo. Da Col di Lamo porto con me una storia da raccontare, una bella storia. Da Col di Lamo porto con me Gianna e Diletta, due donne che vale la pena passare a conoscere.

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