Il coraggio di Bellenda: una voce fuori dal coro nel mondo del Prosecco

Forse l’esperienza più interessante fatta a Vinitaly 2018. Sono le ore 18:00, fiera in chiusura, veniamo contattati da Stefano Niccolini di Selezione Fattorie, una delle aziende leader nel settore della negoziazione dei vini. “Venite con me a fare un brindisi conclusivo da Bellenda!” ci dice Stefano. Senza farsi pregare accettiamo subito l’invito e ci dirigiamo allo stand della famiglia Cosmo: la mitica moto in bella vista ed un super pannello che rappresenta per me una delle espressioni pubblicitarie nel mondo del vino più belle degli ultimi anni.

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Tornerò più avanti a parlare della moto!

Facciamo la gradita conoscenza di Umberto Cosmo, uno dei fratelli che gestiscono l’azienda. Un personaggio incredibilmente disponibile, cordiale e davvero interessante in tutto quello che fa e che racconta.

L’azienda si trova a Vittorio Veneto, più precisamente a Carpesica, in provincia di Treviso. Opera da circa 30 anni e lo fa a tutto tondo nel senso che applicano una continua sperimentazione su quello che è il mondo dello spumante.

La prima cosa che Umberto tiene a spiegarci è l’attenzione maniacale per la natura:

  • Niente diserbanti in vigna;
  • Riutilizzo degli scarti della potatura a fini energetici;
  • Tutto il vetro utilizzato è riciclato;
  • Pompe di calore e gas naturale per il riscaldamento degli ambienti;
  • Pannelli solari che generano quasi il complesso dell’energia elettrica utilizzata;
  • Sono mantenuti ampi spazi boschivi per garantire la biodiversità

Passiamo alla degustazione:

SAN FERMO CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG BRUT 2016

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Il Prosecco Superiore bandiera dell’azienda. Prende il nome dalla Chiesa adiacente al vigneto. Affinamento su fecce fini per un periodo variabile da 1 a 3 mesi. La spumantizzazione avviene secondo il metodo italiano, in autoclave d’acciaio della capacità di 100 hL in un tempo medio di circa due mesi. Vigne ad un’altitudine media è di 180 m s.l.m. su terreno morenico di origine glaciale. Paglierino luminoso e brillante, ricca spuma e bollicina mediamente fine, continua e molto persistente. Immediato, fresco, beverino e davvero piacevole al palato.

SEI UNO CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG BRUT 2014

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Iniziamo ad uscire fuori dagli schemi della fermentazione in autoclave. Prosecco metodo classico la cui sboccatura avviene dopo alcuni mesi di sosta sui lieviti ed è seguita da un affinamento in cantina per altri sei mesi. Il nome deriva dall’anno 1961 in cui la famiglia si è riservata la produzione di questa bottiglia per festeggiare un evento privato. Suolo argilloso-calcareo con residui morenici in un’altitudine media di 180 m s.l.m.. Fermentazione in bottiglia per 4 mesi, sboccatura e ricolmatura senza dosaggio, affinamento in bottiglia per sei mesi prima della vendita. Ne deriva uno spumante complesso che va al di là dei canoni classici: complesso ed intenso al naso con sentori di nocciola fresca sbucciata, balsamico, mentolato. Grande acidità e buona struttura lo rendono equilibrato al palato e donano un finale lungo e piuttosto complesso nei profumi.

image3S.C. 1931 METODO CLASSICO CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG BRUT PAS DOSÉ 2006 

Quando Umberto stappa questa bottiglia ci sentiamo tutti all’interno di qualcosa di straordinario. Il primo Prosecco Metodo Classico della storia. Annata 2006 sboccatura 2008. Fermentazione in parte in acciaio e in parte in recipienti di legno senza controllo di temperatura. Affinamento su fecce fini per 3 mesi. Spumantizzazione in bottiglia e sosta sui lieviti di 16-18 mesi. Sboccatura e ricolmatura senza dosaggio. Qui il coraggio dell’azienda che con questa scelta ha mostrato come la Glera possa esprimersi ottimamente attraverso la rifermentazione in bottiglia. Facciamo un passo indietro: il disciplinare non indica il metodo di fermentazione. Detto ciò non sono stati pochi gli scontri a livello di Consorzio di Tutela. Tornando al vino, che poi è l’unica cosa che conta ci troviamo di fronte ad un Prosecco di oltre 10 anni: incredibile! Il colore lo vedete, è un giallo praticamente dorato. Il perlage è finissimo, continuo e vivace. Quello che ci troviamo al naso è completamente inaspettato: frutta a polpa bianca matura, miele di acacia, sentori di piccola pasticceria. Quello che stupisce è una nota di idrocarburo davvero inconsueta ma di una potenza ed eleganza uniche.

La fortuna ha voluto che al momento della nostra degustazione ci fosse anche Filip Mertens della Maison Victor e Charles di Epernay. Piccola realtà dello Champagne distribuita da questo anno da Bellenda.

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Champagne che rispetta alti standard di produzione con una piccola produzioni di circa 12.000 bottiglie all’anno suddivise in 3 diversi vini. Vinificazioni in botti di rovere e una volta completata la fermentazione le bottiglie vengono fatte risposare per almeno 3 anni nella cantine di Epernay. Lieviti e liquer completamente di propria ideazione.

Le Brut

 

 

image5.jpeg60% CHARDONNAY (Cru Mancy, Côtes des Blancs, Meunier),
10% di PINOT NOIR (Damer e 1er Cru Hautvillers),
30% MEUNIER. (Damery e 1er Cru Hautvillers).
Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Naso molto espressivo, intenso e complesso ma con predominanza di agrumi, frutta a polpa bianca, mele e pompelmo, nocciole. Grande acidità tipica del territorio da cui proviene e ben mitigata da una
buona struttura generale donata dal Meunier. Finale lungo e leggermente mielato.
Le Rosè
image7.jpeg55 % CHARDONNAY (Cru Mancy, Côtes des Blancs, Meunier), 25 % PINOT NOIR (Damery e 1er Cru Hautvillers), 20 % MEUNIER. (Damery and 1er Cru Hautvillers).
Rosa salmone, perlage mediamente fine e molto persistente. Al naso predominano frutti dolci come la fragola, segue il ribes ed un burro fuso molto delicato. Molto raffinato al palato dove denota una buona rotondità, grande freschezza e percettibile mineralità. Finale lungo e fine.
Conclusioni finali
Grandissima esperienza in un mondo che non conoscevo sotto queste sfaccettature. Ringrazio vivamente Stefano Niccolini che ci ha fatto conoscere un personaggio di grande calibro nel mondo del Prosecco e del vino in generale. Ringrazio ancora di più Umberto Cosmo e tutta Bellenda per avermi aperto gli occhi riguardo a quello che si può ottenere utilizzando una cura del dettaglio maniacale e soprattutto avendo il coraggio di andare contro corrente. Tornando alla “moto” che dicevo avrei ripreso nel finale: il racconto del viaggio di Umberto e di suo figlio con “quella” moto valeva da solo la visita al loro stand. Andata e ritorno Vittorio Veneto – Siria (12.000 km) non è proprio da tutti, ma che Umberto era un personaggio così particolare lo avevo già capito dall’assaggio dei sui vini! 
Una breve ma dovuta citazione: terminato il Vinitaly il mio primo pensiero era quello di scrivere un articolo su questa esperienza, in realtà sono passate alcune settimane prima che ci riuscissi. Una piacevole sorpresa è stata quella di leggere un articolo di Chiara Bassi sul suo personale blog Perlage Suite: esperienza simile come simili sono state le sensazioni! 
alcuni link utili:

 

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