Venerdì 25 Maggio 2018 – Trattoria da Burde Firenze
Questa sera, con qualche settimana di ritardo, vi parlo di una serata eccezionale, svoltasi nella storica trattoria fiorentina “da Burde” ed abilmente orchestrata dal grandissimo Andrea Gori.
Serata di degustazione ma anche di abbinamento:
Il tutto farcito da un ottimo Champagne di benvenuto e terminato con un altro sempre ottimo Champagne Rosé entrambi targati Joelle Sussuret.
Ma andiamo ad analizzare le 3 stelle della serata:
1. Dom Pérignon 2009
Annata complicata con inverno rigido e primavera piovosa ma con estate perfetta. Pinot Noir con bacche chiare tanto da rendere anche il colore finale giallo paglierino chiaro. IlPerlage è fine e persistente. Il naso è elegante: pompelmo e pesca da subito, seguono vaniglia e spezie dolci, lievito, brioches, burro fuso. Palato perfetto: acidità, sapidità, pienezza e rotondità convergono! Secondo assaggio a poca distanza di questo vintage: mi ha colpito un po’ meno. A mio modesto parere un vintage che diversi anni fa non sarebbe mai uscito sul mercato. Da apprezzare però come si sia trovato un equilibrio ed un’eleganza tale da renderlo comunque speciale ma assolutamente diverso dalle precedenti uscite.
2. Krug Grande Cuvée 163eme edition
Cuvée chiusa nell’inverno del 2015. Assemblato con 183 vini base di cui il più vecchio data 1990 ed il più giovane 2007. La composizione esatta è 37% Pinot Noir, 32% Chardonnay, 31% Pinot Meunier. Colore dorato, perlage impressionante per finezza, quantità di catenelle e persistenza! Naso sontuoso: pane tostato, nocciola, torrone, caramelle d’orzo e gelatina mele, fiori bianchi e gialli, frutta matura e secca, mandorle, marzapane, pan di zenzero, spezie dolci, brioche e miele. Palato perfetto: non deglutiresti mai! Finale lunghissimo ed elegante con chiusura sulla frutta secca. Semplicemente fantastico, nella finestra ottimale di bevibilità. A mio avviso una delle migliori edizioni degli ultimi 10 anni.
3. Dom Pérignon P2 2000
Una dovuta nota: dono di una fase espressiva che rappresenta un processo evolutivo non lineare. Tali fasi espressive prendono il nome di “Plénitudes”. Il P2 (duexième plénitude) è frutto di 16 anni di elaborazione. Gli oltre 15 anni sui lieviti donano un colore giallo dorato brillante, perlage finissimo con risalita lentissima e persistente. Al naso è intenso, complesso e sontuoso: miele, buccia di arancio, nocciola tostata, ostrica, mineralità spiccata. Al palato è avvolgente, con una grande nota acida che lo rende perfettamente equilibrato. Il finale è lunghissimo, di grande eleganza nella retro-olfattiva che si manifesta con una leggera affumicatura. Il dubbio di tanti è sempre stato: vale o non vale il prezzo? Per me si! Una bevuta che regala un’esperienza unica, una di quelle che ti ricordi per sempre.
Note finali:
Un plauso ad Andrea Gori. Ottimali gli abbinamenti scelti ed ovviamente grandissimi i vini proposti. Una di quelle serate a cui non è ammesso mancare e che ti lasciano sempre una grande soddisfazione finale. E’ stato davvero un piacere ascoltare Andrea, uno che in questo campo ne sà davvero a pacchi e che risulta sempre interessante e gradevole da ascoltare. Alla prossima!