Benvenuto Brunello: l’en primeur approda a Montalcino

A meno di 9 mesi da Benvenuto Brunello Off 2021 a Montalcino si presentano le nuove annate in un’edizione anticipata rispetto alla norma. Il format a causa delle restrizioni Covid rimane più o meno lo stesso: posto assegnato al tavolo, assaggi su ordinazione in batterie da 5. Questa volta viene evitato l’utilizzo di Coravin (dispendioso in termini economici e di tempo, non performante su assaggi consequenziali di vini che avrebbero bisogno di un pò di ossigeno prima di essere assaggiati), è stato notevolmente implementato il numero di sommelier dedicati al servizio rendendolo più snello e soprattutto veloce, buffet per pranzo seduti ai tavoli. Piccoli accorgimenti per il futuro: temperature di servizio leggermente al di sotto dello standard e soprattutto maggiore disponibilità dei vini (alcuni sono terminati troppo velocemente).

Giusto anticipare a Novembre? E’ questa la domanda che ho posto a tutti i produttori che ho incontrato in questi mesi. Le risposte sono state molteplici: c’è chi ha accolto favorevolmente questo format in stile “en primeur” bordolese vuoi per esigenze di mercato, vuoi per anticipare i giudizi della critica internazionale, c’è chi invece non ha affatto gradito e quindi non aderito, i più non ritenendo i loro vini appena imbottigliati o addirittura lontani da esserlo, pronti per essere degustati e valutati. La mia personale opinione sta nel mezzo, forse più verso chi era sfavorevole e vi spiego perchè: sono pochi quelli in grado di valutare, capire e provare a predirre cosa saranno questi vini tra qualche anno, sono ancora meno quelli che hanno la capacità di valutare un vino nel suo stato embrionale. Questo significa esporsi a giudizi, che siano critiche o apprezzamenti, del “popolo” di appassionati come me, il cui mestiere principale è un altro. E questo in molti casi può essere pericoloso.

Focus annate:

2016: Inverno poco piovoso con temperature non troppo rigide. Le piogge in primavera, molto regolari, hanno garantito uno stato vegetativo pressoché perfetto. Un’estate scandita da temperature regolari e da qualche pioggia che ha portato ad una perfetta maturazione del frutto.

2017: ad una primavera tutto sommato regolare, comunque con carenza di piogge, è seguita un’estate tra le più torride degli ultimi decenni. Luglio estremamente soleggiato, una seconda metà di Agosto con temperature ben al di sopra delle medie stagionali. Il tutto ha accelerato i tempi di maturazione e generato grande stress idrico alle viti con una raccolta conseguentemente anticipata se non in alcune zone di versanti che hanno beneficiato di pioggerelle di inizio Settembre.

Pensieri sparsi

Se all’anteprima della 2016 era giunto con aspettative enormi ed uscito con molti dubbi, questa volta trattandosi della 2017 di aspettative ne avevo poche ed invece mi sono dovuto ricredere. Purtroppo ci facciamo condizionare in positivo ed in negativo dall’andamento dell’annata e da chi inizia a parlarne ancora prima di aver assaggiato i vini. 

Questa di Novembre è stata sì un’anteprima con alti e bassi ma è stata decisamente sorprendente perchè è riuscita a scalfire alcune convinzioni ormai generalizzate. Ci si poteva aspettare che le vigne più alte avessero resistito meglio al caldo, si poteva pensare che a soffrire di più fossero quelle del versante meridionale, ci si poteva aspettare un livello qualitativo medio/basso ed invece tutte queste convinzioni sono state in tanti casi ribaltate. Se dovessi generalizzare direi che chi da sempre è abituato a temperature medie più alte ha gestito meglio l’annata, parlo principalmente delle zone a sud. Se dovessi entrare nel particolare scriverei un tomo di decine di pagine perchè quella che è emersa in realtà è stata una disomogeneità incredibile. 

Credo che non sarà un’annata dalla importante longevità, le acidità non sono certo alte, però credo anche che molti di questi Brunello se bevuti nei primi 5 al massimo 10 anni di vita regaleranno sorsi molto piacevoli.

Sulla Riserva 2016 rimango con il beneficio del dubbio, già espresso alla precedente anteprima che vedeva presentate la annate 2016. Picchi di qualità eccelsa si frappongono ad alcuni vini per me dallo scarso potenziale e dallo stile un pò troppo leggiadro per i miei gusti.

I migliori assaggi

Annata 2017

Argiano

Intenso e complesso al naso. Palato fresco, tannico e leggermente sapido equilibrato da struttura e rotondità. Lungo finale con scia balsamica.

Agostina Pieri

Anche nella calda 2017 esce un Brunello di rara freschezza ed eleganza. Da anni uno dei miei preferiti.

Poggio di Sotto

Ma che ve lo dico a fare? Ogni anno un Brunello eccezionale.

Tiezzi Poggio Cerrino

Quest’anno a sorprendermi di Tiezzi è Poggio Cerrino, Brunello di bella fattezza, dal naso di piccoli frutti di bosco e menta. Sorso pieno, tannino fitto, leggera sapidità.

Col di Lamo

Un Brunello che ho avuto la fortuna di seguire dal giorno successivo all’imbottigliamento. Colpisce per profondità di profumi, piacevolezza e pienezza al palato. Quando i tannini si ammorbidiranno diventerà super!

Pietroso

Splendida interpretazione dell’annata che ci regala un Brunello dal sorso pieno e avvolgente, tannino ben presente che col tempo si distenderà e interessante sapidità. 

Cortonesi Poggiarelli

Grande finezza dei profumi, perfetta coerenza al palato. Un Brunello dalla piacevolissima beva dove tutte le componenti sono armoniche e posate. Tannino fitto e setoso ed un finale lungo ed elegante.

Casanova di Neri Etichetta Bianca

L’apporto di Cerretalto si sente e come: porta con se mineralità e sapidità, porta al naso quel tipico sentore di grafite. Sorso pieno, bilanciato, con una trama tannica fitta e setosa. Come per la 2014, l’etichetta bianca emerge nelle annate complesse. 

Le Chiuse

Bouquet profondo e fine che gioca molto sul frutto, maturo e carnoso. Stessa sensazione si prova al palato pieno e morbido e dal tannino rotondo. Finale lungo e con una splendida scia balsamica rinfrescante.

Riserva 2016

San Lorenzo Bramante Riserva

La più bella Riserva assaggiata all’anteprima per tanti motivi, in primis perchè incarna il mio personale ideale di Riserva e cioè un vino che va saputo attendere e che evolverà per decenni. Oggi si presente con un bouquet di rara eleganza e profondità, il sorso è avvolgente, strutturato, sapido, tannico. Finale lunghissimo e appagante.

Uccelliera Riserva

Sentori di frutta rossa mutura e piccoli frutti di bosco. Sensazioni carnose che si ritrovano al palato. Il tannino ha una trama importante che si distenderà negli anni. Splendida interpretazione. 

Poggio Landi Riserva

Una piacevole sorpresa. Un naso complesso e profondo con un bel frutto tendente alla maturità. Tannini morbidi, leggera sapidità, buona struttura. 

Tenuta di Sesta DueLecci Est Riserva

Avere una vigna che si adatta alle declinazioni dell’annata è sempre premiante. Questa versione Est di Tenuta di Sesta è quanto di più performante si potesse ottenere da una delle zone più calde di Montalcino. Splendida terziarizzazione al naso, avvolgente al palato, tannico e sapido. Splendido il lungo finale.

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